Oggi 1° Aprile, è un giorno speciale, si festeggia la Pasqua, la resurrezione, ma oggi, 1° aprile è anche un giorno molto speciale per tutti noi di Ailmag, è il l° anniversario dalla scomparsa di Gabriella. Ed è proprio in questo giorno, in cui si celebra la vita e non la perdita che presentiamo la prima storia di vita, la prima storia di “valori” dedicata alla rinascita attraverso la memoria.
Estate del 2014. C’è un neo strano sulla scapola. Lo dobbiamo controllare. Aspettiamo, adesso abbiamo il diciottesimo compleanno della nostra prima figlia. Facciamo la festa e poi ci preoccupiamo.
Si va dal dermatologo, è subito preoccupato. Bisogna asportare immediatamente il nevo. Andate a Roma, ci consiglia. Ci precipitiamo, poi tutta la trafila. Asportazione, svuotamento ascellare, linfonodo sentinella. Poi la sentenza. E’ un melanoma e risultati istologici sul linfonodo sentinella sono positivi.
Confesso, non avevo idea di cosa fosse il Melanoma e non ne avevo mai sentito parlare prima di allora. Mi documento, mi preoccupo, vado in panico. Poi interviene Lei, come al solito, a tranquillizzare, a dare fiducia a me e a tutti quelli che le vogliono bene.
Proseguiamo ad andare a Roma per essere seguiti e consigliati. Ci prescrivono gli esami da eseguire e ci indicano la periodicità. Non bisogna fare terapie.
Facciamo quello che ci viene richiesto. Mi pare che la cosa proceda bene. Conduciamo una vita normale, con Lei sempre a dispensare serenità, consigli utili e a gestire la famiglia in maniera impeccabile.
Così andiamo avanti fino a quel maledetto 19 novembre 2016. E’ un sabato. Lei stava facendo una passeggiata al tapis roulant. All’improvviso cade, qualcosa non va, la corsa in ospedale, la tac e poi l’esito. Ci sono metastasi cerebrali. Si gela il sangue nelle vene, il mondo mi crolla addosso. Una sensazione non descrivibile a parole.
Da qui in avanti incontriamo sul nostro cammino tante brave persone; medici, infermieri, farmacisti, operatori sanitari, tutti pronti a dare un aiuto, un consiglio, una parola di conforto.
Si fa di tutto, si tenta l’impossibile. Non va. Il suo organismo ci dice che non dobbiamo insistere più.
E’ il primo di Aprile del 2017 quando Lei saluta tutti e se ne va, chissà dove. Già dal giorno dopo scatta in me un moto impetuoso, una voglia irrefrenabile di fare qualcosa per gli altri, nel ricordo di Lei.
Ne parlo con alcuni amici, mi voglio aiutare, mi incitano ad andare avanti nell’idea. Allora decidiamo, ci vuole un’Associazione che abbia tra i suoi principali obiettivi quello di parlare di Prevenzione. Vogliamo aiutare gli altri ad arrivare prima, perchè non sia troppo tardi.
Il 15 Giugno 2017 nasce AILMAG. Con il cuore colmo di gioia accolgo i 40 soci fondatori che danno vita ad AILMAG. Non finirò mai di ringraziarli per averci creduto, per avermi voluto sostenere, per essere presenti. Così come sarò per sempre grato a quei Medici che hanno voluto sposare la causa di AILMAG costituendo il Comitato scientifico dell’Associazione.
Nel frattempo altre persone si avvicinano, condividono l’idea, sposano il progetto. Diventiamo, ad oggi, più di 130 soci. Siamo in tanti.
Mi conforta l’idea che tanti giovani ci stiano credendo, si confrontano, propongono, lavorano sodo per raggiungere gli obiettivi di volta in volta prefissati. Loro sono il futuro e ho speranza che non abbandonino, continuando ad andare avanti, SEMPRE. Anzi, ne sono sicuro. Perchè al loro fianco hanno persone, meno giovani, ma con tanta esperienza, che con grande entusiasmo e tanta generosità stanno dando il loro prezioso contributo alla causa di AILMAG.
A tutti quanti loro e a quelli che ancora si avvicineranno per sempre dirò: GRAZIE.
A proposito, Lei era Gabriella. La compagna della mia vita, la madre della mie figlie. E vive!
Come non condividete la forza d’animo di entrambi (Mimmo e Gabriella) difronte ad un cammino che lasciava pochi sbocchi positivi…
E poi la forza irrefrenabile di essere di aiuto a chi ignaro del da farsi potrebbe supetare brillantemente gli ostacoli che portebbero presentarsi all’improvviso…
Certo è che la dolce Mamma Gabriella ancora da lassù continuacadvimpartire forza ce tenacia per un percorso che diversamente non lascerebbe spazio per andare avanti nel bene altrui.
Vi abbraccio.
Gigia.
Commentare il racconto di un evento così doloroso per chi lo ha vissuto può sempre apparire banale. Le parole non sembrano mai quelle giuste. E allora si può solo esprimere la propria vicinanza e l’affetto di sempre.
Mi chiamo MariaTeresa , sono stata operata all’ovaio .
Sono molto triste perché non riesco a dimenticare quello che mi è successo , però sono stata fortunata perché ho trovato dei dottori bravissimi che non mi hanno fatto arrendere .
Cara Mariateresa ti ringraziamo per il commento che hai voluto lasciare. Ci farebbe molto piacere se volessi raccontarci la tua storia. Questo, infatti, è uno spazio che ha anche lo scopo di consegnare agli altri un messaggio di speranza. Per cui se te la senti fallo pure in tutta libertà. Nell’attesa di ricevere la tua storia ti salutiamo affettuosamente.