FAQ Melanoma

Le risposte dei medici
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Cos'è il melanoma?

Il melanoma è un tumore maligno della pelle che origina dai melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina, il pigmento della pelle che aumenta con l’abbronzatura. Il melanoma è un tumore che può essere prevenuto e curato quando si interviene precocemente, altrimenti può dare metastasi e mettere a rischio la vita.

Nella maggior parte dei casi (2/3) insorge come tumore ex novo sulla cute, mentre in un terzo dei casi (1/3) deriva dalla trasformazione di un neo preesistente.

Come si può prevenire il Melanoma?

Non esporsi al sole nelle ore più calde. Proteggersi con cappelli e filtri solari. Evitare oridurre al minimo l’uso di lampade o lettini abbronzanti. Porre particolare attenzione per le scottature in giovane età. Al di là di queste norme comportamentali è consigliabile effettuare un visita dermatologica annuale per il controllo dei nei.

Il Melanoma presenta dei sintomi?

Generalmente il melanoma non presenta sintomi, per questo a volte può essere difficile identificarlo per le persone comuni. Raramente dà prurito e nei casi in cui si presenta in forma nodulare o ulcerativa può dare sanguinamento.

Il Melanoma è ereditario?

Il  melanoma non è una condizione che si può ereditare. Tuttavia esiste una familiarità che si evidenzia quando specifiche mutazioni genetiche sono passate di generazione in generazione (condizione rara). Più frequentemente chi eredita un fenotipo chiaro (occhi chiari, pelle chiara, con efelidi) o numerosi nevi atipici presenta un rischio maggiore di sviluppare un melanoma.

E' possibile verificare se ho una predisposizione ereditaria al Melanoma?

Non del tutto: alcune mutazioni genetiche sono correlata ad un incremento di probabilità di sviluppare un melanoma, viceversa, se quelle mutazioni non sono presenti non abbiamo la certezza di esserne al riparo.

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Quali sono le cause del Melanoma?

Il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l’esposizione eccessiva ai raggi UVA e UVB. Esporsi troppo al sole rappresenta un pericolo, perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale. È importante ricordare che anche le lampade e i lettini solari sono sorgenti di raggi ultravioletti e devono quindi essere utilizzati con estrema attenzione e senza abusarne.

Altri fattori di rischio noti sono l’insufficienza del sistema immunitario (dovuta, per esempio, a precedenti chemioterapie o a trapianti) e alcune malattie ereditarie (per esempio lo xeroderma pigmentoso, nel quale il DNA non riesce a riparare i danni causati dalle radiazioni). Il rischio aumenta anche nelle persone con lentiggini o con molti nei, in quelle con occhi, capelli e pelle chiara e in quelle che hanno avuto casi di melanoma in famiglia o che hanno avuto essi stessi un precedente melanoma cutaneo.

Come si diagnostica un Melanoma?

La diagnosi di melanoma viene ipotizzata con l’esame clinico da parte dello specialista dermatologo in prima istanza, poi come secondo step, con l’osservazione dermoscopica, che grazie all’ausilio di un sistema di doppia lente e luce polarizzata, rende evidente la distribuzione del pigmento a livello cutaneo insieme alla vascolarizzazione superficiale.

Indubbiamente la diagnosi definitiva si ha con l’esame istologico che analizza fettina dopo fettina la parte di cute asportata chirurgicamente dove risiede la formazione sospetta.

A perfezionamento, l’esame immunoistochimico evidenzia alcune proteine specifiche delle cellule maligne. L’asportazione linfonodale e diverse tecniche radiologiche vengono poi usate per la stadiazione completa della malattia, quando necessario.

A chi mi devo rivolgere se ho un nevo sospetto?

Allo specialista dermatologo , che effettua, in primo luogo, una visita completa nella quale valuta la storia familiare e la presenza di segni e sintomi tipici del melanoma cutaneo. La visita dermatologica si avvale della dermatoscopia, una speciale tecnica non invasiva che permette di valutare le caratteristiche di benignità o malignità delle lesioni cutanee.

Quali tipi di trattamento esistono per un Melanoma?

Il primo approccio terapeutico è quello chirurgico: asportare una lesione cutanea è generalmente una procedura rapida e relativamente poco invasiva, che, molto spesso, risulta definitiva, come nei casi di diagnosi di melanoma superficiale, ovvero con spessore inferiore a 0,8 mm. Diversamente si procede all’allargamento chirurgico, ovvero alla rimozione di ulteriore tessuto sano intorno alla cicatrice del primo intervento e alla identificazione (tramite marcatori radioattivi) e asportazione, del cosiddetto linfonodo sentinella: la prima stazione linfatica drenante la regione tumorale.

Nei pazienti con melanoma metastatico sono oggi a disposizione, oltre alla chemioterapia tradizionale, delle immunoterapie o terapie target che mirano alla circoscrizione ed eliminazione delle cellule trasformate e alla stimolazione della risposta immunitaria che era stata inizialmente elusa dalle cellule trasformate.

Qual è la stadiazione del Melanoma?

I melanomi cutanei sono in genere classificati in quattro stadi definiti sulla base del sistema TNM. Questo sistema tiene conto delle caratteristiche del tumore come lo spessore, la velocità di replicazione delle cellule tumorali, la presenza di ulcerazioni (T), il coinvolgimento dei linfonodi (N) e la presenza di eventuali metastasi (M). È importante ricordare che la prognosi può essere molto diversa in base allo spessore della lesione (definita dallo spessore secondo Breslow). Pertanto la prognosi è ottima per melanomi inferiori a 0.8 mm e peggiora progressivamente con l’aumentare dello spessore. Per i melanomi di maggiore spessore è previsto, oltre all’ampliamento della cicatrice chirurgica che viene effettuato sempre in seguito a diagnosi di melanoma, la ricerca del LS o linfonodo sentinella. Per tutti i casi di melanoma è previsto uno specifico follow up con controlli ed esami scadenzati, da effettuare presso il Centro Specialistico di riferimento.

A cura della Prof.ssa Serena Lembo e della Dott.ssa Mariateresa Uzzauto

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